Febbraio Eterno secondo Breve e glaciale Brillano le cime imbiancate Riflettono flebili raggi Ancora il sole si nega Indietreggia oltre le nubi Ormai quasi prossime alla resa
acrostici
Giunsero da oriente Entrarono in groppa al cammello Narrano gli antichi Nel cielo una cometa Astro guida nel lungo viaggio Incenso oro e mirra Osanna al Re al sacrificio alla vita
Declivi imbiancati Incanto dei sensi Corrono le slitte lungo il pendio Echi di bimbi gioiosi Magicamente si fanno melodia Brillano le gocce sui rami Ridanno luce al cupo inverno E l’attesa si disvela lentamente
Noia mortale Occupa la mente Voglia di vivere Esplode incontenibile Ma la brace dell’anima Brucia Riducendo in cenere Estrosi pensieri
Nubi pesanti Oscurità che rapida avanza Veemente aria d’inverno Esaltano attimi d’ introspezione Malinconie riemergono lente Bersagliano il cuore Ridestando antichi dolori Esuli pensieri chiedono pace
Ora Tutto cambia Tutto ricade su di noi Ora la Brezza d’autunno Raffresca l’aria E tu mi guardi ancora stupita
Ombre allungate Tramonti arroventati Terra odorosa di castagne Ogni pensiero si quieta Bellezza malinconica d’autunno Rosso vino scorre nei calici E cromie ambrate m’incantano
Asfalto rovente Gabbiani sulla scogliera Onde lente sulla battigia Scoperchiano minuscole conchiglie Tacciono i gravosi pensieri Odore di buono, fragranza d’estate
Lungo la schiena Un brivido Gelido e piacevole Libera dall’arsura Inizio a correre Oltre lo scoglio….il futuro
Giocano le piccole api Inseguono un profumo Un nettare nuovo Gironzolando fra i petali Nugoli operosi si uniscono Offrendo un dolce capolavoro
Mordi con forza la vita Ancora con entusiasmo Giorni nuovi ti attendono Godi Ignorando chiunque O sarai perduto
Morbidi fioriAppoggiati su rigogliose frascheGocce di colore tra i fili verdiGioiose api fra le corolleIntonano armoniosi ronziiOperose autrici di dolcezza
Arriva burlone Profuma di buono Ricama su prati verdi minuscoli fiori Impallidisce l’inverno al suo cospetto Lenendo nefasti pensieri Esibisce dell’anno il lato migliore
Memore la natura si ridesta Anima scossa dal vento Riemerge dal letargico inverno Zampillano stille d’amore Ovviando agli ombrosi pensieri
Freddo e fugace Ebbro di carnevaleschi giorni Bianche le creste dei monti Bramosa scalpita la natura Rondini in attesa Agitano le piccole ali Impallidisce l’inverno Occhieggiando alla primavera
Frettolosi passi E pensieri infuocati Baci rubati Bramosi d’amore Ricordano tempi passati Al chiarore della luna Incastonata nel cielo Ormai lontano
Germinano nuovi giorni E speranze inconsce Nuovi pensieri Nascono nei cuori Ad ogni tramonto nuovi sogni Immaginiamo nuova vita Ogni sorriso una speranza
Giornate uggiose Echi di feste in lontananza Nuovi progetti Nuove chimere Augurandoci un migliore destino Imperituri condottieri Ondeggiamo attraverso la vita
Dondolano rami di pini Il silenzio della neve Carole natalizie in lontananza E tutto muta d’incanto Magica notte ci attende Bimbi in trepida attesa Renne che solcano il cielo E l’entusiasmo si rinnova intorno all’abete
Noi che siamo nulla Ostentando stupida sicurezza Viviamo sicuri Eppure ignoriamo Mai come ora Bramiamo l’oblio Rapidi pensieri fuggenti Esterni al nostro volere
Nebbia Oceano grigio e vaporoso Vorticano le foglie d’autunno Echeggiano i rami spogli Mossi da un gelido vento Boschi immersi nel silenzio Ricci dischiusi mostrano frutti maturi E si appagano i sensi sopraffatti dall’incanto
Ore perse in attesa di qualcosa Treni che passano veloci Tramonti persi inutilmente Ora comprendi che è inutile Brindare alla vita Resta solo rammarico E non aver vissuto abbastanza
Ottobre si affaccia Timido, quasi arrossendo Tralci spogliati dai frutti Odore di caldarroste fumanti Boschi tinti d’autunno Rugiada che rigenera il suolo E un riccio si schiude come il cuore all’amore
Siamo soli Eppure camminiamo fiduciosi Tra Tuoni E tempeste di questa vita Ma sempre con coraggio Baciami e stringimi Restiamo cosi E vinceremo anche domani
Si placa il solleone Erba umida di rugiada Trastullati dalla frescura Troviamo ristoro Espiriamo ed inspiriamo Maturi acini ci spiano Brucano placide pecore Rieccheggia l’aria di suoni nuovi E l’estate garbatamente s’allontana
AH! La calura Gemente di sudore Or saluta l’infuocato tramonto Sta il merlo Tutto nascosto nell ‘umida frasca Osservando spossati umani
Agognati aliti di vento Gocce di sudore bagnano il viso Ore pesanti come coltri Stelle fulgide illuminano notti insonni Timida si affaccia la luna Offrendo ristoro ai sogni.
Luce accecante Unica inconfondibile Già si accende al tramonto Le labbra si confondono I cuori scalpitano Ora è giunto il momento
Lenta avanza l’estateUna distesa di formine colorateGiochi di bambiniLembi d’acqua sfiorano i piediIndomabili schizzi rinfrescano il visoOnde brevi cadenzano il nostro diletto